Chi sta bussando alla mia porta?

 CHI STA BUSSANDO ALLA MIA PORTA?(1967)



Uscite sale cinema italiane:Novembre 1970(festival di sorrento)

Regia:Martin Scorsese

Soggetto e Sceneggiatura:Martin Scorsese

Interpreti: Harvey Keitel,Zina Bethune,Michael Scala,Harry Northup

Trama:A New York,tre ragazzi passano le loro giornate tra scontri violenti,chiacchere da bar,e divertimenti con le prostitute.Uno di loro pero' e' seriamente intenzionato a fidanzarsi con una ragazza conosciuta da poco.Nonostante il rapporto sembra andare bene, appena la ragazza gli confida di essere stata violentata,i problemi incominciano a sorgere,e l unica soluzione forse e' abbandonare tutto,

RECENSIONE

L'esordio di Martin Scorsese non e' un film per tutti,questo e' certo. La storia forse puo apparire semplice,senza troppe pretenziosita',eppure arriva e colpisce,e lascia probabilmente piu di un segno.L'esordio non e' solo del giovane Scorsese,ma anche del buon Harvey Keitel, che supera pienamente la sufficienza.In sintesi la storia d amore dove ruota il film sembra essere la base di tutto,ma in realta la vera sostanza e' la difficolta di trovare se stessi,non a caso ci sono parecchie scene che lo confermano(Harvey Keitel che si blocca mentre si bacia con la ragazza dicendo che non  c e un motivo,la chiesa nella scena finale,la ricerca di risposte alla quali non si riesce a rispondere), ed il tuto appare chiaro anche quando i ragazzi stanno insieme,non sanno mai bene cosa fare,ad uno non piace andare ai quartieri alti,ad un altro invece la cosa piace, ognuno prende direzioni diverse,compresi appunto i due protagonisti del film,che sembrano chiudere ogni rapporto quando il passato riemerge,un passato che non si puo superare(o non si vuole superare?). L analisi del film porta a vedere fin dall inizio una scena semplice,una madre che prepara il pranzo ai suoi figli, sembra tutto molto familiare,eppure i suoni sembrano disturbanti ,come un ticchettio di orologio impazzito che tortura lo spettatore(l uniformarsi alla famiglia, a luoghi comuni,il non prendere identita),cio conduce successivamente alla scena di "lotta" tra ragazzi di quartiere, un esempio di ribellione a quel quadro familiare asfissiante e pianificato. Successivamente,la regia cambia e mischia le carte,da un lato i tre ragazzi che stanno ad un bar,inquadrature lente, e i due ragazzi innamorati che si incontrano. La spiegazione e' molto chiara,la vita del ragazzo e' divisa tra la ragazza che ha incontrato e i suoi amici,ma possiamo vedere come lui appare diverso con lei e con loro(ancora una volta il tema dell identita appare seppur molto larvato) e le inquadrature spostano dunque l attenzione prima sull uno poi sull altro,poiche le identita si sovrappongono. La conoscenza dei due innamorati,nasce per via della curiosita su una rivista di cinema,dove si cita la leggenda di John Wayne, e da li sembra incominciare la fase di corteggiamento diretto.Non a caso si parla di western, il genere per eccellenza del buono e del cattivo(e dove si spara, seppur qui nella coppia lo sparo e' solo metaforico ed accadra alla fine quando la ragazza dira la verita su cio che le e' successo) pertanto, si riprende il tema western con i ragazzi che prendono in mano una pistola vera e sparano a delle bottiglie, un esempio di "infantilismo" proprio perche' ancora non hanno ne un identita ne una direzione, e senza dubbio non la troveranno in questo modo.La situazione prosegue quando il gruppo di giovani vuole divertirsi con le prostitute, e gioca a fare ammucchiate,classico esempio infatti di non conoscere ancora cosa sia il sesso vero, l amore vero(dunque il ragazzo con questo carattere sarebbe mai stato in grado di poter sposare la giovane?).Inoltre la scena in cui vi e' il rapporto tra la prostituta e il ragazzo e' artisticamente molto interessante,lo scambio delle passioni avviene in senso molto carnale(ottima la scelta di dirigiere il tutto con la canzone di the end dei doors,che simboleggia la fine del periodo sessuale vergine),e la scena finale delle carte lanciate semra parlare di "gioco" o meglio di divertimento, come la donna bendata(appunto senza identita  poiche dona il suo corpo e non certo la sua persona). Ma il momento in cui vi e' la "confessione" da parte della ragazza(che avra come conseguenza la coonfessione del ragazzo stesso ad un prete) incomincia il vero problema e la rottura del film,dove ormai ogni cosa sembra rompersi(per poi forse ricrearsi ma all interno non piu all esterno).Interessante chiaramente come la scena della violenza sulla ragazza venga come "bloccata" proprio come fosse un trauma ancora bloccato e difficile da far passare, da li infatti tutto diverra fermo e immobile.Scorsese firma il suo debutto in maniera ottimale.Non si parla certo ne di capolavoro ne di magistralita, ma di ottimo talento.Il film e' un ritratto di una generazione difficile, ancora molto confusa, e la capacita di mostrarla in maniera cosi artistica(quasi godardiana) lo rende un film di autore di grande impatto.Da vedere con cura, e con molta attenzione.

Voto:2,5/5

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