la fiera delle illusioni(2022)

LA FIERA DELLE ILLUSIONI (2022)


 USCITA CINEMATOGRAFICA: 27 GENNAIO 2022

REGIA: GULLIERMO DEL TORO

SOGGETTO: WILLIAM LINDSAY GRESHAM

SCENEGGIATURA: GULLIERMO DEL TORO,KIM MORGAN

FOTOGRAFIA: DAN LAUSTSEN

MONTAGGIO: CAM MCALAUCHLIN

MUSICHE: NATHAN JOHNSON

PRODUTTORE: GULLIERMO DEL TORO,BRADLEY COOPER


TRAMA

Un uomo misterioso, capita in una cittadina che si guadagna da vivere con i giochi di illusionismo.Avido, ed appassionato dell'argomento, prova ad imparare quest' arte.Riuscira' ad avere il successo sperato, e diventera' oltre che ricco, acnhe abile ad ingannare le persone fingendosi un medium,aiutato da una strana donna che svolge la professione di psicologa.Ma il destino mischiera' le carte cambiando ogni cosa..anche l'illusione stessa.

RECENSIONE

Dopo la forma dell'acqua, Del Toro consegna una pellicola molto interessante che senza dubbio ha elementi di forte interesse.Prima di tutto, come ben si sa, il film e' un remake di una pellicola ben piu vecchia del 1947, ma questo non ferma il regista messicano, che elabora e condisce il film con elementi tipici del suo cinema e ne fa uscire un piccolo gioiello.La storia come ben vediamo, parte da un "omicidio", che il protagonista compie verso il padre, ovvero verso l'autorita' e "la prigione dell'odio" proprio un atto "bestiale"(per rifarci appunto all'uomo bestia).Poco dopo notiamo che gli elementi "Toriani" incominciano ad emergere.In primis l'uomo bestia dentro un labirinto(l'inconscio del protagonista dove albergano le sue "memorie di rabbia") che mangia una gallina viva(avidita che acceca e che uccide),alla figura di donna che viene "strumentalizzata"(la sua compagna) ed a sua volta strumentalizza(la psicologa), induce e trasporta lo spettatore dentro un illusione(il tema forse piu' caro a Del Toro) dalla quale non si puo uscire, se non sconfitti e "puniti". La pellicola e' un viaggio che conduce verso la morte inesorabile del protagonista condannato,mosso solo dalla vendetta e dall'odio che ha creato in lui l'avidita' di denaro e potere con il quale crede ed immagina di "colmare quel vuoto familiare").L'illusione dunque nel film altro non e' che "un identita' immaginata per sfuggire alle mancanze della vita" dove tutto e' cercolare e scritto(l'uomo bestia infatti e' la vera identita del protagonista) Il cinismo di Del Toro e' magistrale, curato da una fotografia ottima di Dan Laustsen, che crea le giuste atmosfere "calde" che infuocano l atmosfera(splendida la scena dell'incontro tra Bradley e la Blanchett nello spettacolo iniziale),capace di rievocare ambientazioni e fascino dei film anni 40.Probabilmente uno dei migliori film degli ultimi 10 anni, che riesce a ritrovare una forza espressiva sempre piu' in declino nel cinema degli ultimi anni.Da vedere.


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